Omaggio ad un grande Maestro


Nel 1981, con la riforma della scuola vennero introdotte le "schede di valutazione", al posto delle pagelle. Manzi subì delle sanzioni disciplinari poichè si rifiutò di riempirle sostenendo che: «non posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento; se il prossimo anno uno legge il giudizio che ho dato quest'anno, rischia di restare bollato per i prossimi anni». Costretto a dare un giudizio e a redigere le schede di valutazione, egli scrisse a fianco di ogni nominativo una frase che considero di grande ispirazione: "Fa quel che può e quel che non può non fa!"
Imparare durante tutto l'arco della vita significa darsi l'opportunità di crescere costantemente, aggiungendo valore a se stessi e agli altri intorno a noi. Il senso della frase di Alberto Manzi include, a mio parere, un concetto di rispetto dei ritmi di ognuno, dei modi in cui ognuno di noi apprende, delle risorse individuali e delle potenzialità. Il suo modo di insegnare equivaleva a coinvolgere le emozioni oltre che i pensieri. Per me, che da bambina lo guardavo rapita spiegare disegnando, è stato ed è a tutt'oggi un grande esempio da cui trarre ispirazione ogni volta che entro in un'aula.